Impatti di Biodiversità e climat change sulla produzione e sulla vita delle Api

La produzione di miele, un settore vitale non solo per l’apicoltura ma anche per la sicurezza alimentare e la biodiversità, ha subito trasformazioni significative negli ultimi dieci anni, con sfide particolarmente intense negli ultimi tre anni. In Italia e in Europa, l’interazione tra cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, pratiche agricole intensive e l’aumento delle patologie che colpiscono le api ha determinato un declino preoccupante della produzione di miele e della salute delle popolazioni apistiche. Questi fattori impongono la necessità di strategie innovative per preservare la biodiversità e sostenere la produzione di miele, come quella delle Oasi Apistiche, proposta da Saving Bees.

Una breve storia della produzione di miele

La storia del miele in Europa ha radici profonde, con tracce di apicoltura che risalgono a migliaia di anni fa. In Italia, le prime testimonianze di apicoltura strutturata risalgono all’epoca romana, con la diffusione dell’uso del miele come dolcificante e medicinale. Tuttavia, la produzione di miele è sempre stata vulnerabile alle condizioni ambientali e alle pratiche agricole. Negli ultimi decenni, l’evoluzione delle tecniche agricole e l’introduzione di pesticidi e fertilizzanti chimici hanno intensificato l’impatto sugli ecosistemi apistici. Questo, insieme all’intensificazione dell’apicoltura industriale, ha contribuito a un progressivo declino della salute delle api e della qualità del miele prodotto.

Trend recenti: dal 2014 al 2024

Negli ultimi dieci anni, la produzione di miele in Europa ha affrontato sfide crescenti. Dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) indicano che tra il 2014 e il 2024 la produzione di miele nell’Unione Europea è calata in media del 20%, con alcune aree come l’Italia che hanno visto riduzioni superiori al 25% (FAO, 2023). Le cause principali di questo declino sono riconducibili a:

· Cambiamento climatico: Il riscaldamento globale ha alterato i cicli stagionali, riducendo la disponibilità di fiori per le api e anticipando le fioriture, con conseguente diminuzione delle risorse alimentari per gli impollinatori nei periodi critici (Goulson, 2020).
· Monocolture e agricoltura intensiva: L’introduzione di colture intensive e la riduzione degli habitat naturali ha avuto effetti devastanti sulle api selvatiche e mellifere, riducendo le aree disponibili per il foraggiamento (Kleijn et al., 2015).
· L’uso di pesticidi: I neonicotinoidi e altri insetticidi hanno un impatto letale sulle api, compromettendo la loro capacità di orientarsi e di raccogliere nettare (Woodcock et al., 2017).
· Parassiti e malattie: La Varroa destructor è tra i principali parassiti che hanno devastato le colonie di api in Europa, riducendo la capacità produttiva delle stesse (Rosenkranz et al., 2010).

Gli ultimi tre anni: un peggioramento delle condizioni

Gli ultimi tre anni sono stati particolarmente critici per la produzione di miele in Italia e in Europa. Le estati particolarmente calde e gli inverni anomali hanno ulteriormente esacerbato la situazione. La produzione di miele in Italia nel 2023 ha raggiunto uno dei livelli più bassi degli ultimi 30 anni, con una diminuzione del 40% rispetto alla media del decennio precedente (APIMONDIA, 2023). Le condizioni climatiche estreme, combinate con la diffusione di nuove patologie tra le colonie apistiche, hanno ridotto la capacità delle api di produrre miele in modo efficace.

La risposta di Saving Bees: Oasi Apistiche come strategia di conservazione

Di fronte a queste sfide, emerge la necessità di soluzioni concrete che possano non solo preservare la produzione di miele, ma anche garantire la sopravvivenza delle api e la biodiversità degli ecosistemi. La strategia proposta da Saving Bees con la creazione di Oasi Apistiche, grandi prati fioriti permanenti destinati agli impollinatori, rappresenta una risposta innovativa ed efficace.

Le Oasi Apistiche sono terreni di oltre 15/20.000 metri quadrati che vengono destinati a prati fioriti permanenti o boschi per impollinatori, garantendo una continua disponibilità di risorse alimentari per le api e altri insetti impollinatori. Questa strategia, basata su studi scientifici recenti, ha dimostrato di avere un impatto positivo sulla biodiversità e sulla salute delle popolazioni apistiche. Uno studio del 2020 ha evidenziato come le aree di conservazione dedicate agli impollinatori possano aumentare la produttività delle colonie di api mellifere del 25%, riducendo la mortalità del 30% (Carreck & Williams, 2020).

Importanza della collaborazione aziendale

Le aziende, soprattutto in ottica ESG (Environmental, Social, Governance), possono trarre enormi benefici dalla collaborazione con Saving Bees. Partecipare alla creazione di Oasi Apistiche non è solo un gesto di responsabilità sociale, ma rappresenta un contributo tangibile alla conservazione della biodiversità, un tema sempre più centrale nelle politiche aziendali e governative. Inoltre, un’azienda che sostiene tali iniziative migliora la propria immagine pubblica e rafforza il proprio impegno verso la sostenibilità, rispondendo alle esigenze di consumatori sempre più attenti all’impatto ambientale delle loro scelte.

Cosa fare in pratica?

La situazione della produzione di miele e della salute delle api in Italia e in Europa richiede azioni concrete e immediate. Collaborare con Saving Bees nella creazione di Oasi Apistiche è una delle soluzioni più efficaci per invertire il trend negativo che sta colpendo il settore apistico e la biodiversità. Invitiamo tutte le aziende interessate a esplorare la possibilità di diventare partner di Saving Bees. Non solo contribuiranno alla protezione delle api e degli impollinatori, ma diventeranno protagoniste di un movimento globale per la sostenibilità e la conservazione della biodiversità.

Riferimenti

1. APIMONDIA. (2023). World beekeeping trends and honey production. APIMONDIA 2023 report.
2. Carreck, N. L., & Williams, I. H. (2020). The contribution of honey bees to natural ecosystems. Bee World, 81(2), 105-117.
3. FAO. (2023). Food and Agriculture Organization of the United Nations: Annual honey production report. FAO database.
4. Goulson, D. (2020). The impact of climate change on insect populations. Annual Review of Entomology, 65, 273-292.
5. Kleijn, D., Winfree, R., & Bartomeus, I. (2015). Ecological intensification: Bridging the gap between science and practice. Biological Conservation, 182, 215-222.
6. Rosenkranz, P., Aumeier, P., & Ziegelmann, B. (2010). Biology and control of Varroa destructor. Journal of Invertebrate Pathology, 103, S96-S119.
7. Woodcock, B. A., Bullock, J. M., & Shore, R. F. (2017). Impacts of neonicotinoid use on long-term population changes in wild bees in England. Nature Communications, 8(1), 1-10.